Così ce fate morì

Se fosse solo una questione di punti non ci sarebbe nulla da dire, sono arrivati , a fatica, ma sono arrivati; ma qui si tratta di ben altro, si tratta del carattere dei protagonisti della nostra passione, un allenatore che potrebbe fare il modello ma che guida la nostra squadra , un centravanti che quando fa goal ci toglie ogni malumore, una proprietà che non parla nemmeno sotto tortura , specie quando come ora ce ne sarebbe bisogno. Una comunicazione chiara e limpida potrebbe rasserenare tutti e toglierci dalla testa soluzioni avventate che quasi mai coincideranno con le prese di posizioni che saranno. Si parla ancora una volta della cessione di Dzeko, o meglio del suo allontanamento per insubordinazione o per costi insostenibili ; si racconta che sarebbe diventato un problema, una mina vagante in uno spogliatoio dove si sta cercando di ricostruire una squadra . Nessuno ha creduto alla contusione che ha relegato in tribuna il bosniaco ieri, Dzeko sorrideva spesso, anche quando Borja Mayoral concludeva a rete per due volte, potrebbe mai sembrare questo un comportamento dannoso al gruppo? Da dopo Siviglia-Roma è cresciuta la tensione tra il tecnico lusitano e il cigno di Sarajevo, tensione che apparentemente porterebbe ad una frattura insanabile; ma i grandi uomini trovano sempre un punto di incontro se davvero tengono al bene comune. Molti di noi , i più romantici, credono e sperano che questo accada in nome di una sola cosa, il bene della Roma. La stagione ci dirà chi resterà , potrebbero farlo entrambi in caso di qualificazione alla Champions come potrebbero entrambi andar via , bel dilemma questo. In ogni caso auspichiamo che qualsiasi decisione venga presa faccia bene alla squadra. Vogliamo che il nostro cuore batta forte per loro, ma la tachicardia come nel finale di ieri, mai più. Forza Roma.

Perseverare è diabolico

Da una vittoria aumenta l’autostima e la consapevolezza nei propri mezzi, da una sconfitta si apprendono le cose che vanno corrette, da una sconfitta come quella di venerdì si evince che questa squadra non fa tesoro degli errori passati.

Così si è materializzata una sconfitta che in un derby ci può anche stare ma non con queste modalità; non ha vinto la Lazio, ha perso la Roma, vittima di se stessa, del modo di essere schierata in campo , della sua scarsa voglia generale di combattere , in serie A , specie nelle sfide stracittadine, queste cose si pagano sempre salatamente. Forse è giunto il momento che vengano schierati giocatori più in forma seppure dal blasone minore, quindi se Dzeko e chi con lui saranno messi a riposo per qualche gara non sarà di certo uno scandalo. Il percorso da qui in avanti sarà un banco di prova per tutti i componenti della rosa e per lo staff tecnico rappresentato da Paulo Fonseca, anche lui si gioca molto del suo futuro a Roma, i Friedkin parlano poco o niente e sicuramente avranno già in mente il dafarsi.

I tifosi meritano una menzione a parte, specie dopo questo venerdì non da leoni, -sono e saranno sempre l’anima di questa squadra- e magari qualche prestazione che gli faccia accettare molto meglio sconfitte simili.

Forza Roma.

Davide e Golia

Temevamo il solito gennaio da parte della Roma, quello dello scorso campionato fu terrificante, mentre questo attuale con due vittorie con Samp e Crotone e un pareggio di ieri contro la Corazzata Inter ci proietta in un percorso inedito , quasi inaspettato, che ci porterà al derby di venerdì prossimo con una consapevolezza forse mai provata in questa era Fonseca.

Venti minuti di non gioco della Roma hanno consentito all’Inter di ribaltare il meritato vantaggio dei capitolini nella prima parte di gara, ma per settanta minuti si è vista una Roma tonica, seppur azzoppata da quattro “assenze”, Zaniolo, Pedro, Dzeko e Spinazzola, questi ultimi due ieri ombra di loro stessi , non proprio bene; non si possono fare partite perfette con certe defezioni, specie contro una squadra nettamente più forte e completa.

Ma la Roma c’è e sarà sufficiente completare questa rosa con alcuni innesti giusti per poter fare quel salto di qualità che ancora manca.

La classifica ci sorride e ci consentirà di giocare le prossime partite con quella tranquillità che serve per sfoderare prestazioni di rilievo.

Una nota di merito a Pau Lopez, ieri molto sereno , attento e determinante per il punto guadagnato , lo avessimo recuperato definitivamente?

Forza Roma.

La marana

Su un campo da gioco come quello che ieri sera ha ospitato Roma-Sampdoria difficilmente si poteva stare in piedi, controllare la palla e vincere una partita. La Roma ha smentito tutti i presupposti e addirittura ha esercitato una notevole pressione sugli avversari, arroccati in difesa come nessuna, producendo una discreta mole di gioco e creando svariate occasioni da rete. Pericoli corsi uno soltanto, gran tiro dalla distanza di Candreva e palla deviata da un attento Pau Lopez, ma salvo questo una Sampdoria davvero ai minimi termini ed il punteggio va anche stretto ai ragazzi di Fonseca.

Non si può negare la crescita esponenziale di Karsdorp ( suo l’assist goal a Dzeko) e di Villar che sembra un veterano in campo. Ricordo ancora lo sconcerto della massa rumorosa sul ritorno dell’olandese e sull’arrivo a Roma dello spagnolo. Se le loro nazionali dovessero convocarli non sarebbe una sorpresa visto come stanno giocando, forse dovremmo avere più pazienza con questi ragazzi e molta più fiducia nelle scelte societarie. Questa è pur sempre una nuova proprietà che ha rilevato una società con gravissimi problemi di bilancio , il terzo posto attuale se fosse stato predetto dopo il flop contro il Siviglia , avrebbe scatenato una serie di ricoveri per pazzia. Importante ora è non adagiarsi sul podio ma cercare la continuità di risultati e prestazioni, la strada è ancora molto lunga. Forza Roma